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Trasformare e conservare mi piace.

Immagino che sia la bambina cresciuta in una casa con una nonna contadina esperta nella preparazione di conserve dolci e salate che esce allo scoperto reclamando tempo per questa passione.

 

Essicco e trito le erbe aromatiche che raccolgo in campagna, preparo il pesto e lo congelo, non mi lascio sfuggire alcun tipo di frutta e, senza esagerare, preparo ogni anno qualche vasetto per ognuna.

 

Durante la mia infanzia ho visto nonna fare confetture di ciliegie, albicocche, pesche, uva fragola e fichi che provenivano dai nostri alberi. Ricordo le verdure messe nei vasi con l’olio e quelle destinate a una miscela di acqua e aceto; e poi ancora gli sciroppi e i succhi di frutta; la passata di pomodoro.

 

Impossibile non imitarla, più difficile superarla.

 

Ketchup alle prugne

Salse speziate

L’arte di conservare

Da lei ho appreso le basi di queste preparazioni casalinghe che possiamo chiamare da dispensa di una volta.

A casa, un tempo, tutto trovava posto in cantina, la nostra dispensa.
Tra quegli scaffali prendevano posto vasi di marmellate, di frutta sciroppata e giardiniera, salumi, damigiane di vino e persino le uova nella calce, un vecchio metodo per conservarle fresche per mesi e, naturalmente, molto utile durante quelli invernali quando le galline producono meno.

La cantina rappresentava per me l’antro delle meraviglie ma ricordo anche il solaio della casa di campagna del bisnonno che profumava di fresco e di terra visto che sotto le travi di legno del sottotetto la famiglia conservava mele e patate.

Come ho scritto, da nonna ho imparato le basi dell’arte della conservazione, una delle più preziose in cucina; a sbucciare e mondare senza sbuffare; a credere nel processo di trasformazione che avviene durante la cottura come a un mistero della fede -che sia lenta come quella del savor romagnolo e della mostarda bolognese o veloce come quella della giardiniera.

Alcune preparazioni di nonna restano inarrivabili come, per citarne solo una, la sua giardiniera classica e la versione speciale con la frutta che preparava solo per Natale.

Quello che faccio io è di preparare qualche vaso con le ricette di casa per non dimenticare l’arte.
E per non lasciare scivolare via il ricordo di quei momenti di lavoro collettivo, quando molte persone si riunivano nella cucina di casa o nell’aia in campagna. Sono soprattutto memorie olfattive quelle dalle quali, a tratti, emergono luci e penombre, risate, parole sussurrate, rumori di oggetti che cadono, bottiglie infrante, esclamazioni di stupore.

 

Ketchup alle prugne

Ketchup alle prugne

Ogni tanto sperimento accostamenti di sapori partendo dalle basi che ho appreso come una giovane alchimista alla scuola di famiglia.

È successo con la ricetta di casa della confettura di mele che ho arricchito con i sapori classici del ripieno dello strudel e di nuovo con la salsa di prugne che ho trasformato in ketchup.

Anzi keciap, come avrebbe scritto nonna Sara sulle etichette che corredavano vasi e bottiglie.

Dopo due anni di esperimenti, ho raggiunto il risultato che speravo e desideravo.
La salsa di prugne di casa era meno densa del mio ketchup e si usava come accompagnamento per formaggi stagionati e certi arrosti di maiale.

Il ketchup alle prugne è più speziato rispetto alla salsa da cui sono partita, è solo leggermente agrodolce e ha la consistenza tipica della salsa rubra che tutti conosciamo.

Usala con arrosti, hamburger, anche vegetali, patatine fritte e insalate (come quella di radicchio rosso che trovi sul blog).

Dedico la mia ricetta del ketchup alle prugne a chi ama conservare in dispensa vasetti utili e colorati.
Buona cucina, Monica

 

Nota di cucina: prugne o susine? Puoi usare entrambe.

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ketchup alle prugne

Ketchup alle prugne

Questo ketchup alle prugne è leggermente speziato e agrodolce. Salsa versatile da servire con arrosti, formaggi, insalate, burgers e patatine
Portata Salsa
Cucina Italiana
Keyword prugne
Preparazione 1 ora
Cottura 50 minuti

Equipment

  • un sacchetto filtro tè usa e getta si comprano in erboristeria o su amazon

Ingredienti

  • 500 g di prugne o susine
  • 100 g prugne secche denocciolate
  • 200 g di zucchero di canna
  • succo filtrato di un limone
  • 1 stecca di cannella
  • 2 chiodi di garofano
  • 1 pezzo di anice stellato
  • 2 foglie di alloro
  • 1/2 scalogno tritato finemente
  • 30 g di concentrato di pomodoro
  • 50 ml di aceto di mele
  • sale q.b.

Istruzioni

  • Lava le prugne, taglia a metà ed elimina il seme interno. Metti in una ciotola e aggiungi anche le prugne secche.
  • In una bustina filtro tè raccogli cannella, garofano, anice, alloro e chiudi il sacchetto con spago da cucina (in questo modo sarà facile eliminare le spezie prima di frullare).
  • Nella ciotola delle prugne aggiungi il sacchetto delle spezie, zucchero, succo di limone. Copri con pellicola e metti a riposare in frigorifero per tutta la notte.
  • In una casseruola versa il contenuto della ciotola, poi aggiungi lo scalogno tritato, il concentrato, l’aceto e mescola.
  • Porta a bollore e continua la cottura su fiamma medio-bassa e fornello medio-piccolo per circa 50 minuti mescolando di tanto in tanto. Al termine, spegni il fornello, elimina il sacchetto con le spezie e con il frullatore a immersione riduci il composto a crema. Se ti sembra troppo lenta, rimetti sul fornello per altri 5-10 minuti. Assaggia, aggiusta di sale.
  • Conserva in frigorifero per una settimana oppure versa il composto bollente nei vasi, chiudi con tappi ermetici puliti, capovolgi fino a che saranno completamente raffreddati per formare il sottovuoto.
  • Conserva i vasi in dispensa per alcuni mesi. In frigorifero per 10 giorni.

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