Il frinire intenso delle cicale sottolinea il caldo.
Quanto tempo è passato dall’ultima ricetta che ho caricato sul blog?
Formulo la frase nella mia testa come domanda retorica della quale conosco benissimo la risposta: mesi.
Impasto gnocchi di patate viola pensando che il tempo vola e questi ultimi mesi sono stati intensi sebbene siano passati veloci.
Ora ti racconto la ragione di questa lunga assenza dal blog.
La mia idea era di pubblicare un’ultima ricetta, i tortelloni bolognesi di ricotta e prezzemolo, prendermi un paio di settimane e poi tornare sul blog per condividere le novità.
La verità è che ho sottovalutato la fatica e sopravvalutato le mie forze.
Da maggio a oggi ho organizzato un trasloco, ristrutturato casa e fissato la data del nuovo trasloco per riportare indietro mobili, vestiti e oggetti. A proposito, prima di tutto questo, per mesi ho svuotato armadi e cassetti e riempito scatoloni.
Prima dell’inizio lavori, ho camminato nelle stanze vuote del mio appartamento sentendomi stanca ma anche felice di iniziare un progetto che, mio marito e io, avevamo in mente da almeno due anni.
L’impresa, a fine maggio, ha iniziato i lavori e, mentre scrivo, ha quasi terminato. Resta qualcosa da finire ma nel frattempo abbiamo già fissato il ritorno a casa delle masserizie sopravvissute alla mia furia declatturista ( da decluttering: eliminare il superfluo). Così, in attesa di sistemare gli ultimi dettagli, passerò agosto a svuotare scatoloni e sistemare cose. Se sono fortunata riuscirò a riposare qualche giorno.
Come vedi la mia assenza ha una valida ragione.
E comunque, dopo essere sopravvissuta fisicamente e moralmente al trasloco, ho iniziato a seguire il cantiere e la realizzazione della nuova cucina che nasce da un mio progetto. Non conto più i chilometri macinati alla ricerca dei materiali e le ore di lavoro per dare l’impregnante ai mobili, levigare, e fare cose.
Se il progetto della cucina ti incuriosisce ne ho parlato in Fritto Misto, la mia newsletter, per leggere non devi necessariamente iscriverti, entri, leggi ed esci. Se poi vuoi fermarti e iscriverti: grazie.
Queste giornate calde, piene e faticose non hanno lasciato molto spazio alla cucina e, ancor meno, al tempo di scattare qualche fotografia. Senza trovarla, ho inseguito per settimane, che sono diventati mesi, l’ispirazione per scegliere la ricetta per tornare sul blog.
Fino a quando, oggi, all’improvviso è arrivata mentre facevo gli gnocchi di patate viola.
Ho pensato questa è una ricetta che vorrei sul blog e subito dopo avere sistemato gli gnocchi di patate viola sul vassoio infarinato di semola è arrivato urgente anche il bisogno di scrivere.
Casa Nora, in attesa di tornare in città
Sempre coperta di polvere come un oggetto antico, assillata dalle domande che gli artigiani coinvolti nella ristrutturazione pongono aspettandosi risposte sensate, ho cercato un momento settimanale che fosse rigenerante.
E visto che amo comprare cibo il più possibile locale direttamente dai produttori l’ho trovato nel mercato contadino di Castenaso, un piccolo comune alle porte di Bologna dove si trova Casa Nora.
È una vecchia casa di inizio Novecento situata a pochi chilometri dal centro di Bologna che, dopo essere stata per oltre cento anni residenza privata, ha cambiato destinazione d’uso diventando prima un room&breakfast e ora uno studio legale dove vivo temporaneamente condividendo, in orario diurno, gli spazi con avvocati e clienti.
Una situazione buffa e, nonostante i miei anni da studentessa fuori sede e tante convivenze, inedita sinora.
Nora era Eleonora Putti.
Fu suo padre a lasciarle questa casa la cui struttura originaria era una torre poi inglobata nell’abitazione.
Sposata Ungarelli, la dimora, che sulle colonne laterali del cancello d’ingresso porta il suo nome, Villino Eleonora, divenne l’abitazione della famiglia fino a quando l’ultimo discendente decise che, non avendo figli, la casa tornasse ai Putti, ovvero la famiglia di mio marito.
Noi ce ne prendiamo cura, custodi di un luogo dove la felicità che qui ha regnato, ancora si respira.
Qualche anno fa, quando trasformammo la casa in R&B, molti anziani del paese mi fermarono per raccontare che loro ricordavano la signora Nora perché era buona con tutti e regalava caramelle a tutti i bambini.
Sul blog ho accennato tante volte a Casa Nora ma non avevo mai raccontato chi fosse Nora-Eleonora.
Il mercato contadino e gli gnocchi di patate viola
Dicevo del mercato contadino di Castenaso.
È molto vero, sono agricoltori della zona e praticano tutti agricoltura sostenibile.
Le zucchine hanno un sapore, le carote un gusto quasi balsamico, i pomodori, piccoli e succosi, si mangiano come ciliegie.
E poi le patate.
Forse, caro lettore, non sai che Bologna è una zona votata alla coltivazione delle patate, tanto è vero che la varietà Patata di Bologna è una DOP. A fine luglio, di solito, si raccolgono le prime e visto che dalla raccolta nel campo al banco del mercato passano solo poche ore, il loro sapore è terroso e intenso come piace a me.
Al mercato ho trovato anche quelle viola. E sebbene esista una varietà di patata viola tipica della montagna bolognese, di pezzatura piccola e molto dolce, non ti dico la mia sorpresa quando ho trovato una varietà italiana di vitelotte coltivata da un contadino di pianura.
In effetti di questo si tratta: di una varietà italiana di vitelotte. Questa patata, che ha origine in Sud America, ha una famosa cugina francese, la Vitelotte Noir, che differisce da quelle italiane per grandezza e spessore della buccia (le nostrane sono più grandi e hanno buccia meno spessa).
La varietà italiana di vitelotte praticamente assomiglia a quelle gialle, solo di colore diverso.
Dopo averle lessate, ho diviso la quantità. Una parte l’ho trattenuta per farne un contorno, una parte l’ho trasformata in gnocchi di patate viola belli da vedere sia da crudi sia da cotti (anche se, dopo la cottura, il colore cambia un po’).
Nonostante siano patate novelle gli gnocchi sono venuti beni, compatti e sodi.
Per tradizione familiare non aggiungo uova all’impasto degli gnocchi, per me solo patate schiacciate, farina e, se serve, poca acqua.
Ho condito gli gnocchi di patate viola con una fonduta di stracchino profumata con scorza grattugiata di limone ed erba cipollina.
Puoi sistemare la salsa sul fondo del piatto e sopra adagiare gli gnocchi oppure mantecare nel tegame. Come puoi vedere dalle foto questi gnocchi tengono bene la cottura e puoi mescolarli al sugo senza paura che si rompano.
Buona cucina, Monica
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Gnocchi di patate viola (senza uova)
Equipment
- schiacciapatate
Ingredienti
- 500 g di patate viola bollite con la buccia
- 200 g di farina 00 o 0
- 40 g di acqua naturale, fredda o tiepida (se occorre)
Istruzioni
- Sbuccia le patate e tagliale a metà, passale allo schiacciapatate direttamente sulla superficie di lavoro.
- Aggiungi la farina un po' alla volta, mentre impasti. Aggiungi l'acqua solo se l’impasto tende a non compattarsi.
- Impasta fino a ottenere un composto morbido ma non appiccicoso (in questo caso, per maneggiare l'impasto e tagliare gli gnocchi, bagnati spesso le mani in una ciotola di acqua ma non aggiungere altra farina, di solito non è una buona idea con gli gnocchi che poi saranno gommosi in modo spiacevole).
- Con un coltello o il taglia pasta, dividi l’impasto in 5 o 6 parti.
- Cospargi di semola la spianatoia e, un pezzo alla volta, usa il palmo delle mani per ricavare dei filoncini di circa 1,5 o 2 cm di diametro.
- Da ogni filone taglia degli gnocchi di 1 cm, o della grandezza che vuoi tu, e sistemali su un vassoio spolverato con semola.
- Cuoci in acqua bollente salata fino a quando risalgono in superficie, poi assaggiane uno e, se sono morbidi anche dentro, toglili dall’acqua con un mestolo forato e adagiali nel tegame del condimento o direttamente nel piatto sulla fonduta di stracchino.
Consigli
- Cuoci le patate con la buccia partendo da acqua fredda. Restano più sode.
- Conserva gli gnocchi in frigorifero per due giorni e in freezer per un mese.
- Se sali l'acqua di cottura, non serve mettere sale nell'impasto degli gnocchi.
Fonduta di stracchino con erba cipollina e limone
Ingredienti
- 400 g di stracchino
- 30 g di olio d'oliva
- 1/2 limone, la scorza grattugiata
- erba cipollina, lavata, asciugata e tritata grossolanamente, q.b.
Istruzioni
- Metti lo stracchino con olio e scorza del limone in un tegame e sciogli il formaggio.
- Condisci la pasta 1)mettendo la salsa nel piatto e posizionando gli gnocchi sulla salsa 2) mantecando gli gnocchi direttamente nella salsa
- Spolvera con erba cipollina ogni piatto.
2 Commenti
Enrica
Bentornata cara Monica, io leggo la tua newsletter ma questo blog è speciale per me. Farò questi gnocchi, grazie
Monica
Grazie Enrica, che gentile a condividere questo pensiero! Buona cucina, Monica