La torta di prugne dell’Appennino bolognese fa parte della tradizione culinaria della mia terra ed è un dolce dal sapore un po’ antico e molto buono.
Di confine
Sono nata sul confine tra Emilia e Romagna.
Precisamente a Imola, cucina e cultura romagnola in territorio emiliano. La famiglia del babbo, che ha origine sul confine tra Romagna e Toscana, aggiunge altri colori, sapori e accenti a un quadro variegato.
E io? A quale territorio appartengo?
A Imola e alla Romagna per nascita, radici, famiglia e dove ho lavorato a lungo, oppure a Bologna e quindi all’Emilia per studi universitari, di nuovo lavoro, casa, abitudini.
Una vita sospesa, spesso accompagnata dall’impressione di appartenere a ogni luogo e quindi a nessun luogo.
Potresti obiettare che avendo scelto il nome Tortellini per il blog, ho già dato la risposta. In realtà non è così.
A casa, i tortellini erano la minestra del pranzo di Natale e, di conseguenza, il piatto a più alto tasso di emozioni. Quello più iconico, ma non il più rappresentativo, visto che il resto dell’anno aveva il sapore di passatelli, cappelletti e strozzapreti.
Sapori della mia terra
Devo farti una confessione.
Mi vergognavo di essere nata in provincia e mi sentivo emiliana, non romagnola.
Appena ho potuto, sono scappata via.
Una volta arrivata a Bologna tra lavoro, nuovi amici e i corsi all’Università, ho respirato. Finalmente ero dove credevo di voler essere.
Alcuni decenni dopo ho recuperato quella appartenenza che avevo mortificato e respinto.
Oggi sono fiera del mio essere una donna di confine che è nata in provincia.
La periferia mi ha dato una ingenuità e una fame di vita che, solo di recente, ho compreso quanto siano stati e siano tutt’ora preziosi.
Cucino ricette della tradizione romagnola ed emiliana sentendo che mi appartengono entrambe e che sono la somma, per nascita e scelte di vita, della donna che sono.
E che, con lo stesso diritto, mi appartengono anche tutti quei sapori che ho incontrato durante il cammino.
Oggi cucino per ricordarmi chi sono e da dove vengo.
E visto che ho già fatto un bel pezzo di viaggio, la mia tavola è ricca di sapori.
Ma non dimentico la fatica per raggiungere questa nuova consapevolezza.
La torta di prugne dell’Appennino bolognese
È un mattino di inizio novembre e di nebbia.
Nella piccola casa di Pietracolora, una paesino di circa duecento anime dell’Appennino bolognese, il camino è già accesso. Sul tavolo, ad accoglierci, caffettiera e torta.
Il guscio esterno del dolce è una frolla ricoperta di zucchero a velo. Di fatto una crostata ricoperta.
Quando la padrona di casa inizia a tagliare le fette, nella stanza, tra quello della legna e del caffè, si insinua un nuovo profumo. È cioccolato, penso, prima che ne arrivi un altro più fresco e fruttato.
Davanti a me, su un vecchio piatto sbeccato da dessert, c’è una fetta di torta che non ho mai visto e assaggiato: la torta di prugne dell’Appennino. Essendo un dolce della tradizione contadina bolognese, non potevano mancare gli amaretti che, da queste parti, sono di casa.
Amaretti sbriciolati, mandorle tritate finemente e cacao sono il ripieno che copre le prugne. Poi assaggio e, finalmente, capisco la ragione per cui si chiama torte di prugne e non di amaretti e cacao.
Da fare, assaggiare, condividere. Persino regalare.
Buona cucina, Monica
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Torta di prugne dell'Appennino bolognese
Equipment
- stampo a cerniera, 22 cm diametro
Ingredienti
Per la frolla
- 350 g farina 00 oppure tipo 2
- 150 g zucchero semolato
- 1/2 cucchiaino di lievito per dolci non vanigliato
- 1 pizzico di sale
- 150 g di burro da frigorifero
- 1/2 cucchiaino di essenza naturale di vaniglia
- 2 uova intere, grandezza media
Per il ripieno
- 200 g amaretti
- 80 g mandorle spellate
- 30 g cacao amaro
- 1 pizzico di sale
- 500 g prugne
- 20 g zucchero di canna
Istruzioni
Per la frolla
- In una ciotola uniscigli ingredienti secchi e mescola.
- Aggiungi anche il burro tagliato a pezzetti, la vaniglia e le uova.
- Impasta fino a quando il composto è liscio e omogeneo.
- Avvolgi nella pellicola e fai riposare due ore in frigorifero.
Per il ripieno
- Trita finemente amaretti e mandorle nel mixer o a coltello.
- In una ciotola unisci amaretti, mandorle, cacao e un pizzico di sale. Mescola e tieni da parte.
- Lava e taglia a metà le prugne, elimina il nocciolo e metti da parte con i 20 g di zucchero ma senza mescolare i due ingredienti.
Assemblaggio torta
- Stendi 2/3 della frolla tra due fogli di carta forno tenendo da parte in frigorifero il resto dell'impasto. Visto che la base deve reggere un peso considerevole, stendila a una altezza di circa ½ cm.
- Sistema la frolla nello stampo rivestito di carta forno lasciando che la pasta in eccesso ricada oltre i bordi. Con i rebbi di una forchetta bucherella il fondo della frolla.
- Disponi le prugne sul fondo della torta senza lasciare spazi vuoti, spolvera con lo zucchero di canna e copri con il ripieno di amaretti.
- Stendi la frolla rimasta in uno strato sottile, sistema l'impasto a guisa di coperchio sulla superficie del dolce e sigilla i bordi eliminando l'eccesso con un coltello.
- Con una lama pratica delle incisioni sulla superficie (come nella fotografia che vedi sotto la ricetta).
- Lascia riposare in frigorifero per un'ora.
- Cuoci in forno statico e già caldo a 180 gradi per 45 minuti. Togli dal forno, lascia raffreddare, spolvera con zucchero a velo.