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Respira, cammina, mangia. Vacanze estive a Cortina

Circondata com’è da tanta bellezza, Cortina merita senz’altro l’appellativo di Regina delle Dolomiti.

Dal 2009, le sue montagne sono state riconosciute dall’Unesco Patrimonio Naturale dell’Umanità: Tofane, Lagazuoi, 5 Torri, Averau, Sorapis, Antelao.

Per quello che mi riguarda è stato amore a prima vista. Mi hanno conquistata l’imponenza delle sue montagne, l’atmosfera asburgica, l’eleganza dal sapore antico.

Da allora sono passati buoni buoni ben più di qualche anno e di stagioni. A seconda del periodo dell’anno, cambiano i colori -dal verde brillante dei prati in primavera-estate al bianco candido delle cime innevate, passando per tutti i toni dell’arancio dell’autunno; e i sapori, gulasch caldo vs tartare di speck; ma c’è una costante: la sensazione che lassù il tempo scorra più lentamente.

Respira, cammina, mangia. Cortina, la Perla delle Dolomiti

Sei mai stato a Cortina d’Ampezzo?

Non è più la località sciistica degli anni Cinquanta e Sessanta, quella delle Olimpiadi invernali del 1956 o di David Niven e Capucine.

Invece di quella raffinata eleganza, oggi c’è la “riccanza”, un benessere più o meno esibito che mi fa scegliere di vivere Cortina (quasi sempre) fuori stagione. Il mio, a volte, è un fuori stagione un po’ estremo, molti cortinesi sono in vacanza e tante attività chiuse. Ma per me, per me stare bene, occorrono prati in fiore, aria fresca, torrenti ghiacciati e la mia famiglia.

I fuori-stagione migliori per una vacanza a Cortina sono da febbraio-marzo a metà luglio. Settembre e ottobre. Poi c’è un mese speciale. Il più bello di tutti se, come me, ami i fiori, giugno.

Per un breve momento Cortina ritorna ad essere un incantevole angolo di paradiso e di montagna. In questa stagione vedrai la transumanza delle pecore e gli animali al pascolo nelle valli, a pochi centinaia di metri dal centro.

Respira, cammina, mangia. Cortina, la Perla delle Dolomiti

Cortina d’Ampezzo e la costruzione di un mito

Cortina d’Ampezzo si trova nella Ladinia, zona storico-geografica dell’Alto Veneto composta da 18 comuni di cui Cortina è il più grande. Un tempo si parlava quella che oggi è considerata da alcuni un dialetto, da altri una lingua, il ladino.

La costruzione del mito della Perla delle Dolomiti inizia a fine ‘800, quando Cortina fa ancora parte dell’impero austro-ungarico (passerà al Regno d’Italia dopo la fine della prima guerra mondiale) e la bellezza della conca richiama l’aristocrazia di tutta Europa. Il mito di una Cortina elegante e mondana sta già prendendo forma.

Tanto quanto l’architettura, anche la cucina tipica di Cortina risente della dominazione austriaca. Knödel e gulasch discendono chiaramente dalla tradizione austro-ungarica. Più legati al territorio sono invece i casunziei ampezzani (una pasta ripiena di rapa rossa, condita con burro fuso e semi di papavero), speck, formaggi, polenta e piatti a base di funghi.

Oggi Cortina fa parte del comprensorio sciistico Dolomiti Superski.

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I miei tips per colazione e merenda
  1. ti consiglio di assaggiare i mini panini salati della pasticceria bar Lovat. Affacciata su Corso Italia, è da sempre un posto che amo, oltre che per panini e pizzette, per le fette di torta modello asburgico.
  2. Occhi a cuore per la pasticceria Ghedina: fan n. 1 da una vita dei cestini di crema alle fragoline di bosco e di tutta la loro pasticceria (mignon e torte).
Respira, cammina, mangia

Respiro a pieni polmoni, cammino molto. Mangio tanto.
Puoi scegliere fra tante passeggiate. Qui ti indico le mie preferite con un suggerimento per la pausa pranzo.

Le escursioni che prediligo sono semplici e poco impegnative.

Durante l’anno al massimo pratico apertura del forno e lievitazione della ciambella… non è che all’improvviso posso mettermi a fare arrampicata. E poi c’è Emma che non è più una ragazzina.

Ra Stua: silenzio, natura e pranzo in malga

Sul podio, al primo posto, c’è la passeggiata che parte da malga Ra Stua.
Il rifugio si trova nel cuore del Parco delle Dolomiti d’Ampezzo, d’inverno è raggiungibile solo a piedi o con gli sci, d’estate anche in auto o navetta (sul sito torvi tutte le informazioni). Tra prati e ruscelli, mi sembra di toccare il cielo con un dito. Di certo è così per Emma che ama camminare tenendo le zampe tra quelle chiare e fresche acque.

Pranzo: prima di partire per la passeggiata, prenota il tavolo a Ra Stua.

Respira, cammina, mangia. Cortina, la Perla delle Dolomiti

Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo

Restando nel contesto meraviglioso del parco, scegli il tuo percorso.
Lascia il mezzo nel parcheggio del parco e da lì scegli uno tra quelli indicati dalla segnaletica.
Oppure puoi parcheggiare nei pressi del ristorante Fiames (località Fiames) e da lì entrare nel sentiero del bosco che costeggia il fiume Boite e porta nel parco.

Per placare la fame dopo una lunga e corroborante passeggiata, spesso scelgo il ristorante dell’Hotel Villa Argentina. Frequentato dai bikers che da lì vanno e vengono dai passi che collegano l’Italia con l’Austria, è il posto giusto per una cotoletta alla milanese o würstel e patatine e birra ghiacciata.

Oppure, agriturismo Jägerhaus – Ghedina.

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Verso l’Infinito e Oltre

Il Passo Giau o Passo di Giau è un valico che mette in comunicazione Cortina d’Ampezzo con Selva di Cadore. Salita storica del Giro d’Italia, è una forcella particolarmente panoramica e tra le più elevate delle Dolomiti: da qui si possono scorgere le vette più belle (non dimenticare che alcune sono Patrimonio dell’Umanità).

Pausa pranzo: ritornando verso Cortina, fermati al rifugio Peziè da Parù. Cibo eccellente, e se dopo pranzo hai ancora voglia di camminare, da qui puoi ripartire in passeggiata.

Brite de Larieto, l’agriturismo con gli animali

Lungo la direzione che porta al Passo Tre Croci, lascia la strada per entrare in un bosco di larici e prosegui sino al parcheggio dell’agriturismo El Brite de Larieto.

Dalla malga partono diversi sentieri adatti a tutti. Prima di andare in passeggiata, prenota il tuo tavolo (se vai in alta stagione, prenota con diversi giorni di anticipo).

I prodotti che assaggi qui vengono lavorati nel caseificio di famiglia, il Piccolo Brite -zona Alverà (dove puoi fare la spesa: latte, yogurt, formaggi e speck: tutto da provare).

E’ qui che ho assaggiato la mia prima tartare di speck e da qui arriva l’ispirazione per la rivisitazione della ricetta.

Laghi di montagna

Lago di Pianozes e Lago Scin. Entrambi i laghetti offrono una vista da cartolina, passeggiate e baita ristorante. A Pianozes c’è anche un piccolo bar in legno dove puoi scegliere una pausa pranzo più veloce e informale.

Respira, cammina, mangia. Cortina, la Perla delle Dolomiti

 

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Cortina centro

Passeggia con calma lungo Corso Italia ammirando i dettagli delle case e i negozi.

Ti segnalo:

se hai voglia di pizza: 5 Torri;

aperitivo a El Becalen: locals, buon vino e tramezzini;

aperitivo all’Hotel de la Poste: terrazzo su corso Italia e atmosfera d’altri tempi;

shopping: cooperativa di Cortina (se vuoi acquistare spätzle, casunziei e pane di montagna, qui trovi una buona qualità e prezzo giusto); Cesarino Fiorista (un bellissimo vivaio per portare a casa erbe e piante di montagna).

Fuori dal centro ti segnalo due ristoranti che mi piacciono molto: Villa Oretta e El Camineto (spaghetti alla cipolla da provare almeno una volta nella vita).

Monica

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Curiosità

Le Regole, il governo invisibile

Quello delle Regole è un sistema di governo molto antico ancora in uso in alcune località del nord Italia e Europa. Hanno denominazioni diverse, vicinie, regole, partecipanze, consorterie, ma indicano tutte una forma di gestione della terra che per consuetudine antica apparteneva e appartiene alla collettività. Questo ordinamento stabilisce diritti collettivi di usufrutto. Le terre non possono essere vendute, né assoggettate a mutamenti di destinazione: è un patrimonio naturale, culturale ed economico che deve restare nella disponibilità dell’intera comunità. A Cortina, boschi e pascoli sono sotto il governo delle Regole d’Ampezzo che decidono, per esempio, a quali famiglie affidarle. I Regolieri sono i capofamiglia delle famiglie discendenti della comunità originaria ampezzana. Sono loro che in assemblea amministrano e prendono le decisioni.

E’ un sistema di governo antico, peccato che resti ostinatamente maschilista e non abbia ancora fatto alcun tipo di apertura verso le donne, escluse dalle Regole e dalla amministrazione di un patrimonio che appartiene all’intera comunità.

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