Cosa ti piace dell’Italia?
L’Italia dei campanili è fatta di poche grandi metropoli, molte città a misura d’uomo e una infinità di borghi. Subisco il fascino di ognuna di queste dimensioni ma quello che cerco d’estate è soprattutto l’Italia dei villaggi, che scopro a passi e morsi. Ho fatto un viaggio nelle Marche visitando piccoli borghi e città con una grande anima.
Ho messo in ordine le note di quella vacanza che appunto, mentre viaggio, su un quaderno che porto sempre con me, ecco il mio itinerario.
In vacanza con un itinerario su misura per scoprire le Marche
Percorro strade provinciali e secondarie, un chilometro dopo l’altro, tutta quella bellezza da ammirare, senza fretta, i finestrini abbassati e la carta stradale che svolazza e si piega mentre nel sedile posteriore c’è cane con le orecchie al vento e il naso alto a fiutare l’itinerario.
Le Marche sono una regione dell’Italia centrale che porta il segno di quella mescolanza tipica italiana dove sui confini si celebrano matrimoni di culture e sapori. A tratti Romagna, ma anche Umbria, Toscana e Lazio.
Non per questo le Marche, che in quel plurale finale dicono tutto della loro ricchezza, mancano di una identità propria. Sobri, gentili e gran lavoratori, i marchigiani rendono onore a una terra ricca di storia di cui mi sono perdutamente innamorata.
Note di viaggio e molte foto
Per questo ho deciso di costruire un Itinerario di Viaggio dedicato alle Marche lasciando tanto spazio alle foto che rendono più delle parole la forza dei borghi silenziosi che ho visitato. La malinconia di case storiche affascinanti e in vendita. Di villaggi abbandonati o abitati da pochi anziani, sentinelle amorevoli di tanta bellezza, costruiti in cima a colline che conquisti camminando nel silenzio più assoluto.
Di Senigallia, bella tra le belle, e del suo Summer Jamboree Festival che, causa Covid19, per la prima volta dopo 20 anni non avrà luogo. Ma io voglio ricordarlo ugualmente, memoria felice di festival e sagre che sono un variopinto e ricco patrimonio culturale del nostro paese, oltre che collante umano delle comunità locali che passano mesi a lavorare insieme sull’organizzazione. L’appuntamento con il Jamboree è rimandato al 2021.
In viaggio nelle Marche
Morro d’Alba
A metà strada tra Senigallia e Jesi, è annoverato tra i Borghi più belli d’Italia, luogo di produzione del vino autoctono Lacrima di Morro d’Alba e in una posizione perfetta per visitare il territorio.
Si trova a pochi chilometri dalle spiagge di Senigallia e fa parte dei “castelli di Jesi”, insieme di comuni della Vallesina.
A Morro percorri il camminamento La Scarpa del XVI secolo. Era un camminamento di ronda, coperto e fiancheggiato da arcate e case. Oggi è una passeggiata che vale come un viaggio con la macchina del tempo.
Giorno di mercato il martedì.
Consiglio
Obbligatorio comprare tutto quello su cui riesci a mettere le mani alla Cooperativa Alba, Panificio, Pasticceria e Pasta Fresca e visitare almeno una cantina della zona.
Io ti consiglio la cantina Vigna Sant’Amico, dove ho anche soggiornato (da non confondere con un’altra cantina dove si organizzano matrimoni).
Posto del cuore
Viaggio con una canina e un marito. Amiamo la pace e il fresco. Per questo scegliamo sistemazioni che, spesso, si trovano in agriturismi o country houses.
Tra le scelte più felici di sempre, ti segnalo Country House Vigna Sant’Amico circondata dai vigneti. Appartamenti super belli, barbecue, piscina (non grande ma piacevole), grande giardino, lavanderia, una bottiglia di vino per darti il benvenuto (etichetta Morotti Campi) e possibilità di partecipare alla visita guidata della villa padronale con degustazione nella cantina.
Anche il Wine shop dell’azienda merita una visita.
Se vai, chiedi della signora Francesca e dille che ti mandano Monica e Guido di Bologna.
Senigallia
Cosa vuoi che ti dica, non avevo aspettative tranne la curiosità di vedere la famosa Rotonda sul Mare della omonima canzone e poi è successo quel che è successo.
Prima ho sentito il passo rallentare e poi il cuore pieno d’amore.
Di questa città di mare ho ammirato le cosiddette spiagge di velluto, profonde e bianche. Peccato per lo skyline alle spalle del mare, un susseguirsi di –spesso molto brutti e comunque sempre troppo alti- hotel e condomini che –purtroppo- mi fanno pensare alla mia Romagna. Tra gli anni Cinquanta e Sessanta, amministratori locali poco lungimiranti hanno avvallato scelte urbanistiche non rispettose della bellezza del territorio convinti che nazional-popolare significasse edificare una miriade di alloggi.
La Rotonda sul Mare è da vedere. Peccato che in pieno agosto sia chiusa tutto il giorno per aprire solo verso sera, senza pensare a chi è di passaggio e non potrà tornare.
Sono felice di avere visto il Summer Jamboree, Festival Internazionale di musica e cultura dell’America anni ’40 e ’50. Partecipano persone da tutto il mondo, si balla dappertutto e ovunque puoi assaggiare le specialità marchigiane. Praticamente un tour enogastronomico a passo di danza
Quello che ho amato di più di questa città è la città stessa.
Il suo centro storico, strade, palazzi e piazze, la Rocca Roveresca, i portici Ercolani, il Foro Annonario, il mercato del giovedì (da non perdere assolutamente, anche la parte dedicata al cibo nello spazio del Foro Annonario).
Soste felicissime
- Da Anikò di Moreno Cedroni, centro storico.
- Fish/Ham, Burgher & Fry (vedendolo potresti pensare “Monica è suonata a mandarmi in una burgheria che posso trovare ovunque?” Ecco il punto è questo, quello che fanno qui, tutto artigianale e riletto in chiave local con prodotti km zero, non lo troverai da nessun’altra parte). Si trova in Piazza Simoncelli (già strada del Ghetto).
- L’angolino sul mare proprio sulla spiaggia.
- Rosticceria Il Pescatore, puoi mangiare lì o portare via, si trova nel Foro Annonario.
- Sempre nel Foro Annonario, merita una visita anche Norma, polleria e rosticceria.
Jesi
La città che ha dato i natali a Federico II di Svevia mi ha accolta con una sorpresa, il panino farcito con il ripieno dei tortellini del Caffè Imperiale (se ti viene voglia di assaggiarlo, trovi ingredienti e procedimento per fare il ripieno nella ricetta di famiglia che ho condiviso qui sul blog).
Vai e cammina, perditi nelle sue strade. Ho ammirato la cinta muraria, Palazzo Ripanti, il Museo Diocesano e sono impazzita per la bellezza della Biblioteca Planettiana e della sua sala Maggiore con il cinquecentesco soffitto ligneo e la settecentesca scaffalatura, sempre lignea, dell’antica libreria Pianetti.
“Ma vai a Jesi”, se a Bologna ti ci mandano sappi che non hai ricevuto un invito a partire. Significa infatti “ma vai a morire ammazzato”. L’origine dell’espressione, anche se è una formula ormai desueta che ricordano solo i più vecchi, è da ricercare nel fatto che al tempo del dominio pontificio su Marche, Romagna e Bolognese, a Jesi si fabbricavano i cordami per le impiccagioni.
Ostra Vetere e Corinaldo
(Sono così vicini che, se hai tempo, ti consiglio di visitarli nella stessa giornata)
A Ostra passeggia per i vicoli e ammira il Duomo.
A Corinaldo non perdere la scalinata di Via Piaggia, una delle più belle e fotografate delle Marche, e poi la casa di Scuretto. E se ti stai chiedendo chi fosse, sappi che è un esempio eccellente dell’ingegno italico del tipo malandrino con poesia.
Scuretto era un calzolaio che amava bere.
Il figlio, emigrato in America, inviava regolarmente dei soldi perché il padre costruisse una casa sognando –un giorno- di tornare.
Ma il calzolaio i soldi li spendeva per bere e quando il figlio, insospettitosi, chiese una immagine della casa, lui fece costruire solo la facciata, con tanto di numero civico e si fece immortalare alla finestra.
Nelle Marche per castelli.
Arcevia e i suoi castelli: Nidastore, Loretello, Piticchio
(i castelli di Arcevia sono 9, qui trovi solo quelli che ho visto e che puoi visitare in una sola giornata).
Arcevia
Arcevia è un piccolo borgo situato su un alto colle, ha il sapore dei paesi di montagna e vale una gita soprattutto per i dintorni o per fermarsi a mangiare.
La cosa che mi è piaciuta di più è guardarla dal basso, una volta arrivata ho scoperto un borgo bello ma non indimenticabile.
Loretello
Loretello è un castello in miniatura eretto su una collina immersa nel verde. E’ uno dei più piccoli borghi murati della regione e tra i castelli di Arcevia è quello più antico.
Nidastore
Nidastore è il luogo dove gli astori, rapaci che nel Medio Evo si impiegavano durante la caccia, depongono il nido e, al pari di Loretello, altrettanto minuscolo.
C’è lassù una Osteria che merita una sosta, l’Osteria del Nido del Astore (0731-982174), meglio prenotare prima d’arrivare affamati.
Piticchio
Piticchio è, per me, il più bello tra i castelli di Arcevia. Sembra di entrare in un quadro. Sono restata senza parole. E a me non succede spesso.
Fai buon viaggio, e ricorda di costruire un itinerario di viaggio su misura per te.
Monica
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2 Commenti
Carolina
Un bellissimo itinerario cara Monica.
Grazie!
Monica
Grazie mille Carolina, a noi è piaciuto tutto-ma-proprio-tutto di questa vacanza, buon viaggio anche a te. Monica