Negli Stati Uniti, la festività di Thanksgiving cade il quarto giovedì di novembre e le sue origini rappresentano la celebrazione, il Ringraziamento appunto, per l’abbondanza di cibo.
La celebrazione del raccolto -la raccolta del grano garantisce la sopravvivenza durante tutto l’inverno- era una cosa diffusa sia tra i nativi Americani che festeggiavano il raccolto del mais, sia tra gli Inglesi arrivati sulle coste del New England nel XVII secolo.
Nella storia americana il primo riferimento al Thanksgiving si ha a Plymouth, Massachusetts, nel 1621. Nel 1863 il Presidente Lincoln dichiarò il quarto giovedì di novembre data ufficiale del Thanksgiving e festa nazionale.
Per la maggior parte degli americani, le tradizioni legate a Thanksgiving -come si celebra e quello che cucini- sono diverse a seconda dello stato e delle zona degli USA in cui sei nato.
E’ con grande gioia che ospito l’intervista che Charlotte, americana anche lei, ha fatto alla nostra comune amica Ann. Ann ha un posto speciale nel mio cuore. A Bologna abbiamo condiviso a lungo casa insieme. E siamo diventate un po’ famiglia vivendo entrambe in una città che non era quella d’origine. Ancora, entrambe abbiamo legato la nostra vita a due mariti super-bolognesi. Oggi Ann e Ivan vivono a Budapest e non c’è giorno che non senta la loro mancanza.
Ann, originaria del Massachusetts è la persona più giusta per raccontarci le tradizioni della sua famiglia legate a questa festività. Non solo è nata vicino a dove sbarcarono i Padri Pellegrini, uno di loro è un suo antenato.
Crescendo negli Stati Uniti, abbiamo sentito tante volte raccontare la storia dei Padri Pellegrini arrivati a Plymouth e della celebrazione del primo Thanksgiving che ebbe quindi luogo in Massachusetts. Come è stato crescere nel ‘luogo di nascita’ di Thanksgiving?
Plymouth è a circa due ore di macchina dalla mia città, così quando ero piccola, ho partecipato a molte gite scolastiche a Plymouth nel luogo dove sbarcarono I Padri Pellegrini o meglio dove supponiamo che essi sbarcarono. Ora è un po’ deludente perchè in fondo si tratta di una roccia e per giunta ora mi sembra molto piccolina! Inoltre ricordo le gite a Plymouth Plantation [una sorta di museo a cielo aperto], dove è possibile vedere una specie di ricostruzione dell’insediamento originale dove vissero I primi Padri Pellegrini e le loro famiglie. Ricordo anche la Edaville Railroad nella vicina città di Carver che si percorreva passando attraverso una distesa di mirtilli rossi tipici di quella zona. Queste sono le prime cose che mi vengono in mente.
Ritornando alle cene di Thanksgiving con la tua famiglia, quali erano le cose che ti piacevano?
Thanksgiving era davvero un giorno speciale per noi. Era il momento nel quale tutte le cose riservate a quella occasione -dai piatti più belli all’argenteria, dalla minuscola saliera d’argento ai minuscoli cucchiaini e tutto il resto del servizio- usciva dale credenze per essere messo in tavola. La preparazione iniziava sin dalla sera precedente e c’erano talmente tante portate che sembrava che avessero cucinato sino al momento prima di sederci per mangiare. Tagliare il tacchino era una parte importante della nostra tradizione. Ricordo mio padre usare il coltello elettrico per affettare fette sottili e bellissime.
Questo ci porta dritti alla questione cibo. Quali piatti erano sempre presenti sulla tavola per il menu tipico di Thanksgiving?
Naturalmente c’era un grande tacchino e due tipi di salse, una di rigaglie e una normale e poi molte verdure. C’era il trio di zucca, rape e rapa svedese, stufate e saltate; fagioli verdi, purè, cipolle rosolate, funghi e, sempre, la farcitura di Pepperidge Farm e salsa di mirtilli in scatola (anche se in seguito mia madre iniziò a prepararla in casa). Per dessert c’era un mix di dolci: mele, zucca, noci, farcitura di frutta, torta di zucca. Ma il mio preferito era il pudding Indiano.
Non ho mai sentito questo dolce, di cosa si tratta?
E’ un mix di farina di grano, melassa, latte e uvette. Nella nostra famiglia questa è una ricetta speciale tramandata di generazione in generazione. Abbiamo ancora la versione scritta della mia bis bis nonna. Ha un gusto diverso dal solito, ad essere onesti non sembra molto invitante e quando l’ho cucinato qui in Italia, nessuno sembra averlo gradito così tanto. Per la mia famiglia rientra tra le tradizioni famigliari a cui siamo più legati e quando chiunque di noi lo prepara, invia una foto del nostro pudding Indiano a tutti gli altri.
Intervista di Charlotte a Ann Gagliardi
Introduzione di Monica
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Photo by Daiga Ellaby, Alison Marras, Todd Diemer, Element5 Digital, A family Feast
4 Commenti
Federica
Sono d’accordo, un bacio.
monica
Mi fa piacere sapere che questo genere di contenuti è apprezzato da chi legge! Grazie
Federica
Molto interessante.
monica
Ciao Federica! Sono felice tu l’abbia trovato interessante. E’ sempre bello conoscere abitudini e tradizioni legate alle festività e alla tavola di altri paesi, un abbraccio