Fine estate. Una mezza stagione che amo.
Mi piacciono le sensazioni contrastanti che associo alle mezze stagioni.
La malinconia per un passato di cui sento ancora il profumo, l’attesa piena di energia dei nuovi progetti.
Il periodo tra fine agosto e settembre è speciale, come la sua luce. È come se l’aria, d’improvviso, diventasse solida tingendo d’oro piante, foglie e tramonti.
Le giornate s’accorciano; l’aria settembrina del mattino è più fresca e lascia i prati coperti di una rugiada che fa venire voglia di togliere le scarpe e camminare sull’erba soffice e bagnata.
Settembre è quel momento dell’anno in cui, negli orti e sui banchi del mercato, la produzione estiva incontra quella autunnale.
E’ tempo di riporre i ricordi estivi. E di preparare gli ultimi vasetti di confettura estiva da portare nelle grigie giornate invernali per illuminare il tè del pomeriggio o farcire una crostata.
Al mercato.
Con la fine di agosto arrivano le prime mele, dette estive, piccole, profumate, croccanti.
Melanzane, pomodori e zucchine chiacchierano allegramente con zucche, funghi e radicchio rosso precoce.
La rapa rossa e il sedano croccante, molto odoroso in questo periodo, mostrano sfumature quasi fosforescenti di verde e di viola.
Fichi, meloni, frutti di bosco e uva sprigionano un profumo intenso.
Le giuggiole verdi prendono il caldo colore dell’ambra.
Noci e nocciole sono pronte per la raccolta.
Nel mare Adriatico è di nuovo tempo di poverazze (poveracce); così si chiamano in Romagna i lupini, una varietà locale di vongole, diversa dalle veraci che si trovano nel Tirreno.
L’aria è carica di energia e voglia di fare. Settembre è tempo di bilanci e nuovi progetti.
Anche di saluti, all’estate che se ne va e all’autunno che arriva.
E di sistemare armadi e dispense.
Ripongo magliette leggere nei cassetti, chiudo sapori in vaso.
Summer things: un pugno di ricordi dalla mia estate.
Ho letto due libri ad alta densità di emozioni. Il primo è quello di Maria Cristina Maselli, giornalista e autrice televisiva. Romanzo storico e ambientazione romagnola.
Narra dell’amore assoluto tra Sigismondo Malatesta, signore di Rimini, e Isotta Degli Atti (Sigismondo e Isotta: Una storia d’amore. Piemme Edizioni).
Il secondo è un super classico della narrativa americana: Una famiglia americana di Joyce Carol Oates.
Al mercato, in Val d’Orcia, ho comprato una pianta di cappero, una di basilico, un piccolo ulivo e una ghirlanda di aglio. Ho raccolto anche qualche rametto di rosmarino e uno di menta. Dopo settimane, continuano a vivere nel vasetto di vetro dove hanno viaggiato.
Confettura di melone e pesca: la ricetta.
A qualcuno potrà sembrare una confettura originale ma per me è un sapore noto.
Ricordo che una volta, tutto diventava confettura, marmellata o conserva. Si facevano anche la confettura di pomodori, d’anguria, di melone e di uva.
In questa ricetta ho mescolato melone e pesca ma, se preferisci, puoi farla di solo melone.
Colazione, merenda, aperitivo?
La confettura di melone e pesca è buona sul pane e nelle crostate; per farcire i biscotti che accompagnano tè e tisane. Infine, è ottima anche per gustare i formaggi nel tagliere d’aperitivo.
E’ una ricetta versatile e una confettura originale.
Pronta per la ricetta?
Monica, #ciaoestate
Cucina con me
Tra le confetture a base d’uva, la mia preferita è quella con l’uva fragola (QUI trovi la mia ricetta).
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Consigli
Questa confettura si può preparare anche in pieno autunno con la varietà di meloni detti invernali.
Puoi usare anche il melone a polpa bianca. In questo caso, se ti piace, aggiungi il profumo della menta.
Ricetta della confettura di melone e pesca
per circa 4 vasetti piccoli
Ingredienti
1 melone da 1kg
400 g zucchero di canna
2 pesche noce
succo di 1 piccolo lime o di limone
Procedimento
Pulisci il melone eliminando buccia e semi.
Taglia la polpa di melone a cubetti.
Se aggiungi la pesca, sbuccia, elimina il nocciolo e taglia a pezzi.
Mescola la polpa della frutta con zucchero e succo di lime/limone; lascia riposare nel tegame per 10 minuti.
Accendi il fornello, porta a ebollizione, abbassa la fiamma e cuoci per almeno un’ora, mescolando di tanto.
Spegni, riduci a crema con un frullatore a immersione e rimetti sul fornello fino a quando la confettura raggiunge la consistenza che piace a te. Di solito io cuocio per altri 30 minuti circa.
Ricorda che da calda è fluida ma una volta raffreddata diventa più densa.
2 Commenti
Carolina
Mi perdo, mi perdo, e mi perdo! Una sensazione meravigliosa Monica.
Monica
Grazie di cuore, un abbraccio. Monica