I tortellini sono buoni in brodo.
E asciutti, anche se su questo punto gli integralisti del tortellino non saranno mai d’accordo con me.
E tu che mangiatore di tortellini sei?
Super tradizionalista e osservante della regola del brodo?
Io sono del tipo che li mangerebbe anche in insalata.
Prima di storcere il naso davanti alla ricetta dei tortellini fritti, sappi che non si tratta di una baldanzosa diavoleria dei tempi moderni o di una ricetta della neo scuola dello street-food ma di un cibo della tradizione.
Tortellini fritti, una ricetta della vecchia scuola
I tortellini fritti non fanno parte del tradizionale Fritto Misto alla Bolognese (carne, crema, frutta e verdure pastellate e servite insieme), eppure sono ugualmente un piatto della scuola contemporanea.
Se cerchi un aperitivo diverso dal solito, proponi questa ricetta della tradizione che, di solito, stupisce e rende felici tutti. I tortellini fritti sono come le ciliegie. Uno tira l’altro, e quando pensi che non smetteresti mai di mangiarli, qualcuno ti sta portando via l’ultimo da sotto il naso.
Ogni tanto li preparo, con grande gioia di tutti. Non è necessario fare i tortellini, puoi comprarli e friggerli in pochi minuti.
Se hai delle scorte in congelatore, puoi usare anche quelli, senza scongelarli e buttandoli direttamente nell’olio bollente. Saranno ancora più croccanti!
Non è necessario cuocere prima in acqua i tortellini, piccoli come sono si cuoceranno nell’olio bollente.
Buona cucina bolognese, Monica
Fritti Bolognesi
Da scoprire e provare, lo stecco petroniano: cubetti di mortadella alternati ad altri di formaggio, passati nella besciamella, poi panati e fritti.
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Consigli
Se hai dei tortellini nel congelatore, puoi friggerli senza attendere di scongelarli.
Se vuoi fare i tuoi tortellini at home, la ricetta la trovi QUI
Ricetta Tortellini fritti alla bolognese
per 2 persone
120 g di tortellini
olio di semi per friggere
Procedimento
Metti l’olio in un tegame dai bordi alti, porta a temperatura e quando è ben caldo, inizia a friggere 5-6 tortellini per volta.
Friggi per circa 3-4 minuti o fino a quando la sfoglia diventa dorata e croccante e i bordi prendono leggermente colore.
Usa una ramina per raccoglierli e disporli sopra un piatto coperto con carta assorbente.
Servili in una ciotola o nei coni di carta.
12 Commenti
Paolo
Buongiorno Monica,
due Ferraresi “cappellettari” qualche sera fa si sono imbattuti in uno stand presso il Bonsai Garden nei giardini delle Caserme Rosse. Hanno provato un fritto misto fuori dai canoni… in particolare nel cartoccio li ha colpiti un elemento di sorprendente novità, quantomeno agli occhi e al palato di quei ferraresi foresti: dei mini tortellini fritti, non più grandi di un’unghia. Inutile dire che il secondo cartoccio era strabordante di soli mini tortellini fritti! Con un ottimo ripieno super saporito, mortadella pepe grana si direbbe, che bene si sposava con la frittura della pasta.
C’è stata una pioggia di complimenti nei confronti di quella ragazza dalle mani minute che aveva confezionato una ad una tutte quelle piccole perle concentrate di sapore! Fossero stati disponibili lì sul posto di quei mini tortellini ne avrebbero portati a casa almeno 3 kg da congelare.
I due invorniti ferraresi, con l’eccitazione di chi ha appena scoperto un nuovo continente, erano convinti di essersi appena imbattuti in una moderna invenzione dello street food. Fino al giorno dopo, quando in piena astinenza da tortellino fritto e dopo una rapida ricerca hanno trovato il tuo interessante articolo che fa luce sull’origine di questa leccornia e sconfessa un’idea di modernità che magari è diffusa anche fra i Bolognesi.
Che resta da dire cara Monica, i due Ferraresi cappellettari ti ringraziano e riveriscono, esclamando:
“Viva i mini tortellini fritti!”
Monica
Caro Paolo, ho letto col sorriso ogni parola del racconto. E che dire, a me adesso resta la voglia di far presto i tortellini fritti. Riguardo al ricordo sbiadito, ti confermo che anche tra i Bolognesi c’è poca memoria a riguardo. E non solo su questo piatto. Un’altra leccornia pochissimo conosciuta, è quella dei passatelli fritti che nonna, adorata, faceva sempre in occasione delle feste comandate. All’impasto dei passatelli da friggere aggiungeva sempre uno o due cucchiai di farina, così che restando più sodi, fossero più facili da friggere. Suggerisco il bis dei due fritti. Cosa che anche io faccio e mai me ne pento. Buona cucina! Monica
Paolo
Ti ringrazio di cuore Monica!
Fra i commenti avevo intravisto i passatelli fritti, hai fatto bene a soffermartici perché quasi quasi mi stavano scivolando via… e ora ovviamente sto già rendendo nota la cosa a mia mamma che è la portabandiera di tutto ciò che è buono e giusto.
Siccome stiamo parlando di fritti è mio piacere renderti nota la nostra portata forte, le patate fritte come le faceva la nonna! (paterna)
Brevemente senza esagerare. In padelle di rame stagnato recuperate da mio padre, per intenderci quelle con il manico a U rovesciata fatto apposta per poterli appendere sul fuoco… portiamo in temperatura abbondante olio di oliva e vi immergiamo dei bei spicchi di patate, manco occorre dirlo quelle buone, quelle adatte, senz’acqua, quelle che stagionalmente ritroviamo nel mese di agosto. Naturalmente accompagnano l’immersione rametto di rosmarino e spicchi d’aglio. Da qui coperchio e una cottura a fuoco lento che può durare all’incirca 40 minuti. Una volta che le patate risultano cotte, togliamo il coperchio e alziamo per bene la fiamma in modo che comincino a fare la crosticina. Il valore aggiunto, a nostro modesto avviso in quanto si tratta di “una cosa della mia infanzia” che siamo andati a ricreare sulla base dei ricordi, è mescolare con una certa energia le patate che hanno già formato la crosticina, con l’intento di rompere tale crosticina permettendo così all’olio bollente di entrare all’interno dello spicchio, friggendolo parzialmente anche dall’interno e in particolare friggendo, nella zona di rottura, la crosticina anche dall’interno. Nel nostro processo mediamente vengono “compromessi” due-tre spicchi su 10. Che naturalmente, per chi ha imparato a conoscerle, diventano i bocconi più ricercati all’interno del vassoio. Et Voilà, le meravigliose patate fritte di nonna Paolina! Se ne possono friggere tre, quattro, cinque chili… non importa quante patate o quante persone, finiscono sempre e prima di tutto il resto!
A mio modesto avviso gli odori, l’olio d’oliva, il metodo di cottura e ovviamente una buona patata rendono talmente saporite queste patate fritte che l’aggiunta di sale può risultare superfluo se non dannoso, ai fini del gusto. De gustibus. Pertanto ognuno sala le proprie, se proprio proprio vuole rovinarle! HAHAHA!
In confidenza…
Dubito che arriveremo a fare i tortellini fritti in casa, per quelli dovremo aspettare il prossimo giro a Bologna e farne incetta dai ragazzi di Sfogliamo. Qui nel ferrarese solo le mani più raffinate producono cappelletti di dimensioni umane, comunque distanti dal vostro standard di tortellino… la media, ben rappresentata anche dalla nostra famiglia, aderisce a proporzioni che risulterebbero abominevoli per qualunque Bolognese. Uno studio recente ha dimostrato che le dimensioni dei nostri cappelletti tendono naturalmente verso quelle imperiose del maestoso Cappellaccio!
Pertanto credo proprio che il prossimo giro di fritti vedrà i più familiari, universali passatelli – siano benedetti!, accompagnare orgogliosamente le patate fritte di nonna Paolina… e grazie ancora per la dritta cara Monica!
Bene, questo è tutto. L’avevo annunciato che non avrei esagerato, in termini di brevità.
Vivissimi complimenti per questo bello spazio che rendi così accogliente.
Al più tardi ripasserò a salutarti alla volta dei passatelli fritti.
Calorosi e croccanti saluti Cara Monica, buon proseguimento e buone per tutto!
Monica
Le patate fritte della tradizione sono un ricordo indelebile della memoria e di quando le cose si facevano per bene e con amore. Grazie per avere condiviso questa tua bella memoria e per le parole che usi per il mio blog che, per me, è un prolungamento della mia cucina e non solo uno spazio virtuale. Ti aspetto ancora a questa tavola, buona cucina. O vita, che dir si voglia! Monica
giusi
Mi ispirano domani li provo grazie del consiglio
Monica
Sono proprio contenta! Se vuoi fare un mix, o per un’altra occasione, anche i passatelli fritti sono ottimi. Buona cucina, Monica
Silvano
Domanda vanno bolliti prima ho vanno bene quelli freschi mi fate sapere grazie
Monica
Buongiorno Silvano, i tortellini si friggono “a crudo” (e ancora congelati se escono dal freezer). Ci pensa l’olio bollente a cuocerli. Buona cucina, Monica
Romano
Fret ien bon anch i bachet !!!!
Monica
Salve Romano! Senz’altro… ma i tortellini sono meglio, no? Buona cucina, Monica
Carolina
Io li assaggio anche crudi … prima o poi li friggero’ di sicuro
Monica
Quando ero bimba, mangiarli crudi comportava l’allontanamento dalla catena di montaggio degli addetti alla chiusura :)
E anche se da crudi sono buonissimi (!!), spero che qualcuno abbia già provveduto a farti assaggiare quelli fritti.