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Risotto taleggio, bacche di goji, nocciole, scorza d’arance candite

Risotto con bacche di goji
La ricetta del risotto con taleggio, bacche di goji, nocciole tostate e croccanti, scorzette d’arancia candite unisce sapori invernali e colori estivi, non sembra anche a te?

 


Ricetta del Risotto Taleggio, Bacche di goji, Nocciole, Scorza d’arance candite


Ingredienti
per 4


320 g riso Carnaroli per risotti
20 g di bacche di goji
160 g di taleggio
succo filtrato di 1 arancia bio
scorza tagliata a fettine di 1 arancia bio
20 g di nocciole
100 g di zucchero di canna
100 g di acqua
burro, olio extra vergine d’oliva, sale
75 ml brodo vegetale


Procedimento


Metti il grembiule e preparati a eseguire una ricetta con un procedimento incalzante come un buon libro giallo. Le azioni si eseguono una dietro l’altra senza un attimo di respiro. Vai della tua velocità ma senza distrazioni.

Prepara un veloce brodo vegetale (1 l circa di acqua, 1 carota, 1 costa di sedano e 1 cipolla gialla -intera ma senza buccia-, 1 pizzico di sale) e tieni da parte.

Mentre la pentola del brodo è sul fuoco, in un tegamino puoi tostare le nocciole spezzate grossolanamente per qualche minuto. Tieni da parte. Dovresti anche riuscire a sciacquare sotto acqua fredda le bocchi di goji e tamponare delicatamente con carta da cucina. Metti anche questo ingrediente da parte.

Se il brodo è pronto, spegni, elimina gli odori e lascia raffreddare prima di filtrare (operazione che potrebbe anche non essere necessaria, vedi tu).

Finalmente entriamo nel vivo della ricetta. In una padella dai bordi alti, sciogli poco burro con due cucchiai di olio d’oliva, aggiungi il riso, mescola, copri con abbondante brodo, aggiungi sale e cuoci a fiamma bassa mescolando di tanto in tanto.

Per non restare con le mani in mano e tenere il ritmo, fai bollire le scorze d’arancia in acqua per 5 minuti e scola.

Ricorda di mescolare il risotto di tanto in tanto.

In un tegamino unisci 100g di acqua e 100g di zucchero; quando lo zucchero è completamente sciolto, metti le scorze sbollentate nello sciroppo e fai cuocere su fuoco medio per circa 5-6 minuti. Quando lo sciroppo inizia a diventare denso, spegni e con una pinza togli subito le scorze adagiandole su un foglio di carta forno (non scottex se non vuoi mangiare la carta). Tieni da parte.

Spero che la situazione sia sotto controllo perché il procedimento volge al termine e tu sei un protagonista fantastico. Non appena il riso inizia a essere “al dente”, aggiungi il succo filtrato d’arancia e lascia ridurre aggiungendo il taleggio a cubetti; manteca mescolando.

Unisci anche bacche e qualche scorza, mescola ancora. Aggiusta di sale, se serve.

Riprendi fiato e lascia riposare il risotto per un paio di minuti. Servi decorando ogni piatto con scorzette e nocciole tostate. Se ti piace condividi: su Pinterest, Instagram, nello spazio… dove vuoi!

Consigli

Per la preparazione di questo risotto, occorre circa un litro di brodo vegetale. Ti consiglio di preparare uno sedano-carota-cipolla per evitare di introdurre sapori che possono coprire quelli della ricetta. Se hai dei dubbi sul procedimento ho scritto un post dedicato a questa preparazione di base e ai brodi vegetali di stagione.

Scegli una arancia biologica così da utilizzare la buccia senza problemi.

Parmigiano fresco grattugiato? No, in questo caso non serve.

Risotto taleggio, bacche di goji, nocciole, scorza d’arance candite

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Si tratta di una ricetta che ho pensato per esaltare un riso pregiato come il Carnaroli della Azienda Agricola Riserva San Massimo. Azienda che si trova all’interno di un luogo molto speciale, una riserva naturale nel Parco del Ticino. L’hai mai sentita nominare? Conosci il suo riso?

Come spesso succede, quando provo nuove ricette, convoco un ristretto gruppo di amici per raccogliere osservazioni e consigli. Durante la cena, si è parlato anche di cibo e connessioni. Tutti d’accordo sul fatto che TUTTO il cibo è un po’ come la madeleine di Proust. Per ognuno sono diversi e tantissimi i profumi e i sapori che ci riportano alla mente ricordi più o meno lontani.

Ma non si tratta solo di questo. Il cibo non è solamente evocativo. Il cibo è un groviglio di connessioni. E non è questione di wi-fi. E’ il cibo che crea connessioni. Devi solo seguire le tracce. Oltre alla convivialità della tavola, penso agli ingredienti che uniscono culture diverse e persone, anche a distanza.

Il riso

Come il riso. Pensa a quanta storia c’è dentro un piccolo chicco.
Il riso si coltiva da migliaia di anni e le sue origini sono ancora più antiche. Dalle pendici dell’Himalaya, dove cresceva spontaneo, ha conquistato l’Asia, il Mediterraneo, l’Europa e poi gli altri continenti. Ogni cultura ha sviluppato differenti metodi di coltivazione e utilizzo.
Dalle Alpi alla Sicilia, il riso racconta anche l’Italia. Risotti, torta di riso, sartù, arancini.

Forse è anche per questo che penso al cibo come al racconto dei racconti e ho iniziato a scriverne. Se esistesse un premio alla “miglior storia tra tutte le storie”, io voterei per quella che racconta il cibo.

La ricetta

Sapore, consistenza profumo: tutto concorre a rendere questo piatto un risotto speciale. In questa ricetta propongo di abbinare le bacche di goji, originarie del lontano Tibet, a questa meraviglia di Carnaroli coltivato in Italian, all’interno di un ecosistema basato sulla biodiversità. Il tutto mantecato con cremoso taleggio e succo d’arancia. Le scorze creano un contrasto perfetto con la dolcezza delle bacche rosse. Le nocciole tostate aggiungono croccantezza e sapore.

Pronto per cucinare questo riso così speciale?

Monica

Risotto taleggio, bacche di goji, nocciole, scorza d’arance candite

 

Risotto taleggio, bacche di goji, nocciole, scorza d’arance candite


Riserva San Massimo e Azienda Agricola

Il riso Carnaroli è una delle varietà più comuni usate per la preparazione dei risotti. Anche se il riso utilizzato nella ricetta, di comune non ha proprio nulla. A iniziare dal luogo di coltivazione. “Circondato da una natura incontaminata e lontano da strade di passaggio, il territorio agricolo della Riserva San Massimo dà vita a tre varietà di riso di altissima qualità: l’autentico Carnaroli, sia classico che integrale, il Rosa Marchetti e il Vialone Nano”.

La Riserva San Massimo è un’area naturale di oltre 800 ettari, un ambiente raro ed emozionante all’interno del Parco lombardo della Valle del Ticino. E proprio qui si trova l’azienda Agricola San Massimo.

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