Il pane carasau è l’ingrediente protagonista di questa ricetta.
È entrato nella mia dispensa grazie a un cliente sardo di mio marito che, quando torna dalla Sardegna, porta sempre qualche specialità da condividere con noi.
I limoni dell’orto del suo papà, del pecorino, la fregula.
Nell’ultimo pacco c’era anche il pane carasau.
Il pane carasau è un prodotto sardo che si fa con farina di semola di grano duro, acqua, sale e lievito. Di solito ha forma tondeggiante ma in alcune parti della Sardegna è rettangolare. Puoi farlo a casa, se ti incuriosisce. Altrimenti cercalo al supermercato o nelle gastronomie ben fornite, è un prodotto che si trova facilmente e costa poco. O meglio, costa il giusto.
Sottile come una velina e croccante grazie alla doppia cottura, appartiene alla tradizione italiana dei pani fatti per durare a lungo. Puoi consumarlo secco, mettendolo nel cestino del pane. Oppure puoi bagnarlo per restituire umidità alla sfoglia e realizzare piatti dolci e salati.
In questa ricetta ho fatto una lasagna di pane carasau, utilizzando il pane invece della sfoglia.
Pane carasau e cucina di quarantena
La cucina di quarantena, come ho già scritto anche qui, fa pensare.
Apro gli sportelli della dispensa cercando di consumare quello che trovo, sia per evitare di uscire sia di sprecare cibo. Ma c’è di più.
La dispensa è ormai diventata l’oblò da cui guardo al mondo, riflettendo su quello che sta succedendo e cercando di capire come cambieranno le cose nel prossimo futuro. Un futuro dove -almeno io ne sono convinta- salute dell’uomo e cibo saranno sempre più connessi.
Mentre sistemo la dispensa, faccio ordine tra i miei pensieri cercando di allontanare le paure.
Da piccoli impariamo che la paura si nutre del buio.
Ma poi bastava la lucina di cortesia del comodino per scacciarla.
Non voglio farla semplice. Lo stesso, la paura ha spesso piedi d’argilla.
Probabilmente per un po’ di tempo dovremo cercare di uscire dagli schemi di pensiero e comportamento che abbiamo utilizzato sinora. E avere pazienza per adattarci alle esigenze di distanziamento sociale.
Nel frattempo abbiamo un po’ di tempo per pensare al mondo del futuro.
Come vorremmo che fosse, a quello che NOI abbiamo l’opportunità di cambiare. Immaginando anche come cambieremo noi, gli abitanti del mondo.
Lasagne di pane carasau
Questa ricetta è una versione più rapida, anche economica, della lasagna tradizionale preparata con la sfoglia di uova. Ma altrettanto gustosa.
Nel forno, avvolto da strati di verdura e besciamella, il carasau si trasforma in una crespella sottile che sta al passo con la consistenza della lasagna tradizionale.
È un piatto adatto al pranzo della domenica e alla tavola di tutti i giorni, facile da preparare e di grande soddisfazione.
Ti consiglio di preparare le lasagne di pane carasau il giorno prima e fare la besciamella homemade. Credimi, ha tutto un altro sapore.
Anche se opterai per una besciamella light come quella di stracchino.
Besciamella di stracchino
Se sei di fretta, o cerchi una alternativa più leggera alla besciamella tradizionale, ti consiglio quella di stracchino (ma puoi usare anche squacquerone o crescenza).
È molto semplice da preparare e non ha bisogno di nessuna cottura.
Si tratta solo di mescolare stracchino, sale, pepe, olio e latte per renderla fluida.
Se ti piace, aggiungi anche la noce moscata.
Buona cucina, Monica
Cucina con me
Le lasagne di pane carasau si prestano per essere farcite in tanti modi, QUI trovi la ricetta per farle con zucca, provola e scalogno.
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Ricetta Lasagne di pane carasau
per 4 persone
stampo rettangolare 20×30 cm
Ingredienti
pane carasau, circa 250g
300 g di belga
2 carote
1 cipolla gialla piccolina
300 g di radicchio rosso
besciamella, 300g circa
100 g di fagiolini
parmigiano reggiano grattugiato q.b.
sale, pepe, olio d’oliva q.b.
Besciamella di stracchino (puoi usare anche la besciamella tradizionale)
300 g di stracchino
150 ml di latte
sale, pepe, olio d’oliva, noce moscata a piacere
Procedimento
Besciamella di stracchino:
in una ciotola condisci lo stracchino con sale, pepe e olio d’oliva:
Aggiungi il latte e mescola sino a ottenere una crema liscia come la besciamella.
Se ti piace, aggiungi il profumo della noce moscata. Conserva in frigorifero.
Lasagne:
Sbuccia e taglia finemente la cipolla; metti a imbiondire in una padella grande con olio d’oliva su fiamma bassa. Cuoci per alcuni minuti.
Nel frattempo, lava e pulisci carote, fagiolini belga e radicchio.
Elimina le estremità dei fagiolini e con un coltello ricava dei tubetti corti.
Taglia le altre verdure finemente e versa tutto nel tegame con la cipolla.
Aggiungi olio, un po’ d’acqua, un pizzico di sale e lascia cuocere su fiamma dolce fino a quando saranno morbide. Se necessario aggiungi acqua durante la cottura.
Aggiusta di sale e pepe.
Ungi il fondo della teglia quadrata o rettangolare (20×30) con olio d’oliva, né tanto né poco. Poi aggiungi un cucchiaio di besciamella per tenere ferma la base della lasagna.
Fodera una teglia con carta forno, versa acqua e poco olio.
Rompi le fette di pane carasau e immergi nell’acqua ogni pezzo, per un minuto scarso.
Aggiusta i pezzi in modo da coprire il fondo. Usa quelli più piccoli per riempire gli spazi in modo da coprire tutta la base della teglia.
Aggiungi uno strato di verdure, copri con besciamella, spolvera di parmigiano e copri con altro carasau leggermente ammorbidito. Ripeti fino a terminare gli ingredienti formando una lasagna di 4 strati.
Ricopri l’ultimo strato di pane carasau solo con besciamella, abbondante parmigiano e una spolverata di noce moscata.
Oppure copri la besciamella con fette sottili di carota sistemate a formare una griglia.
Cuoci in forno già caldo per 15 minuti (190 gradi, funzione statica).
Servi le lasagne ben calde.
Il giorno dopo sono ancora più buone, riscalda in forno ben caldo coprendo la teglia con un foglio di carta alluminio per evitare che si secchi troppo.
7 Commenti
Carolina
Un grande dono il tuo, mia cara.
Grazie. Ti abbraccio
Valeria Fusco
Approdo sul tuo blog e mi accogli con questa novità assoluta! Lasagne di pane carasau. Che meraviglia!
Monica
Valeria che bello trovarti qui, e per questo ti ringrazio di tutto cuore. Di questa lasagna posso dire che è nata per caso e dall’esigenza di consumare tutto il consumabile che, mano a mano, pesco dalla dispensa. Pur avendolo assaggiato, non avevo mai usato il carasau per produrre un piatto. Men che meno una lasagna! E invece, mi ha conquistata. Anzi, ha conquistato tutti, persino mia suocera che oltre a essere una gran cuoca è anche una giudice severa (ma giusta). Posso solo consigliarle. Nel frattempo, sto provando altre ricette! Monica, xo
Carolina
È già in nota per la prossima settimana … userò le verdure che ho nel frigorifero.
Aspetto le tue luci dei prossimi giorni… ne abbiamo tanto bisogno. Nel frattempo rifletto su ciò che ho appena letto. Grazie cara!
Monica
Grazie Carolina, è bellissimo cucinare e pensare insieme, anche sulle cose della vita. Parto allora dalla ricetta, l’ho appena rifatta usando piselli, asparagi e zucchine. E forse mi è piaciuta più della versione precedente ma, come scrivi tu, il bello di questa ricetta è usare un po’ quello che si ha. Riguardo al resto, tempi difficili, di ansia e paura. Ma anche di cambiamento. E forse di nuove possibilità. Alcuni fenomeni legati alla globalizzazione, cambieranno. Avremo una ripresa della dimensione locale, per tanti motivi. Con questo intendo che vivremo di più le nostre comunità e, per questo, c’è anche chi dovrà riscoprire il significato di comunità. Da persona curiosa, e come tutti interessata a capire, mi faccio tante domande e cerco risposte per trovare la mia strada. Le parole mi sembrano piccole luci là dove col buio, non si va da nessuna parte. Con umiltà, offro parole senza pretese, nessun parolone e neppure parole definitive, giusto quelle poche lettere che, come le briciole di Pollicino, magari serviranno per trovare almeno un sentiero. Ti abbraccio con gratitudine, Monica
Alice
Io sto già rivedendo molte cose e tante abitudini barbare che non sapevo neppure di avere stanno sparendo. Se uscirò migliore sarà una cosa positiva ????
Monica
Le persone che hanno cuore e cervello, non potranno che uscire cambiate e, credo/spero, migliorate da questo evento che segna una collettiva presa di coscienza. Certo, vale per molti, non per tutti. Ma nel tuo caso, come hai scritto, sei già al lavoro partendo da te stessa. Il vero cambiamento, quello duraturo, prima coinvolge gli individui che poi si uniscono e, insieme, fanno un passo avanti. Ti abbraccio Alice