Dici pasta all’uovo e pensi all’Emilia.
Ma non questa volta. I garganelli sono una pasta all’uovo della tradizione romagnola.
E anche se l’origine si perde tra mito e leggenda, le fonti sono abbastanza concordi nel ritenere che la nascita di questo formato di pasta sia avvenuta nella zona del territorio imolese (ossia della città di Imola, che poi è anche il posto dove sono nata e cresciuta).
Si tratta di un maccherone che nasce sul pettine, arrotolando un quadratino di sfoglia su un bastoncino e poi pressato sul pettine. Possiedo ancora tutti i vecchi pettini e i bastoncini che furono di mia nonna, quelli che usavamo per fare insieme i maccheroni alla romagnola.
Se guardi bene vedrai pettine e bastoncino consumati ma vivi, muti testimoni di ore e chiacchiere felici. Conservo ricette e utensili con pari amore. Le prime formano una mappa dei sentimenti, i secondi sono reperti archeologici della mia vita.
Tu conservi utensili di cucina appartenuti alla tua famiglia?
Le origini, tra nobiltà e riciclo.
Probabilmente non sapremo mai se i garganelli siano da attribuire alla cucina di Caterina Sforza, signora di Imola e Forlì, sposata all’imolese Girolamo Riario, o a quella del Cardinale Bentivoglio, legato pontificio in Romagna. In entrambi i casi la leggenda narra che il ripieno fu mangiato (o buttato per sbaglio), e la sfoglia di solito usata per fare i cappelletti fu usata per fare dei maccheroni da cuocere nel brodo.
Altre fonti rimandano a un’origine diversa, povera e contadina, dove il ripieno era un lusso e la sfoglia restava semplice. Secondo queste fonti è più probabile che i garganelli siano nati in qualche casolare di campagna della bassa romagnola, nella zona tra Imola e Lugo, usando vecchi pettini da tessitura che nelle case di una volta, dove semplici abiti di lana erano auto prodotti, non mancavano di certo.
Quali che siano state le origini, tutte le fonti rimandano a una sfoglia senza ripieno. Sicuramente fu una mano lungimirante quella che inventò il maccherone al pettine.
Anticamente cotti nel brodo, oggi si mangiano “asciutti”, cioè come primo piatto.
Niente brodo quindi ma se in Romagna non condisci i garganelli con una quantità generosa di salsa capiscono subito che sei un forestiero.
I garganelli si prestano per essere conditi con tanti sughi e condimenti, sia di terra che di mare.
I miei condimenti preferiti sono: ragù di salsiccia, ragù bolognese, con scalogno di Romagna e pancetta, con vongole o verdure croccanti, oppure con prosciutto e piselli.
E poi nella classica versione “alla Jader” espressione che, per me, significa svuota frigorifero (per scoprire le ragioni di questa affermazione, ti aspetto nel post con la ricetta dei garganelli con sugo saporito).
Di recente, a questa lista, ho aggiunto un nuovo sugo che si chiama Via Emilia, è una mia ricetta che ho creato per partecipare a una competizione nazionale di cucina dove sono arrivata prima.
I garganelli sono una pasta all’uovo della tradizione: uova e farina, tagliere e matterello.
Visto che si tratta di un maccherone rigato, non si può prescindere dal pettine che puoi acquistare online o nei negozi di ferramenta con reparto casalinghi.
Allaccia il grembiule e predisponi un piano di lavoro pulito dove preparare e stendere la sfoglia con il mattarello o con la macchinetta, come preferisci. E se vuoi conoscere segreti, trucchi e curiosità della sfoglia per fare la pasta all’uovo, sul blog trovi un post dedicato proprio a questa preparazione.
Che la forza del glutine sia con te,
Monica
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Consigli.
Aggiungi una manciata di semola per rendere la sfoglia, e quindi la pasta, più ruvida: raccoglierà meglio il condimento.
Come fare i garganelli di Imola
per 4 persone
Ingredienti
farina 0, 400 g
uova, 4 normali
consiglio: una manciata di semola
Procedimento
Per le diverse fasi della sfoglia, ti rimando al post sulla preparazione della sfoglia.
Metti la farina sulla spianatoia, crea una sorta di fontana al centro e unisci le uova.
Impasta sino a ottenere un composto liscio e compatto. Fai riposare l’impasto avvolto nella pellicola, o in un sacchetto di plastica, per circa 20 minuti.
Per fare i garganelli, stendi l’impasto col matterello o la macchinetta sino a ottenere una sfoglia sottile di circa 2mm.
Con una rotella tagliapasta, ottieni dei quadrati di circa 3-4 cm di lato. Copri la sfoglia che non usi con della pellicola o un asciugamano pulito per evitare che si secchi.
Metti un quadratino di sfoglia sul pettine, posiziona il bastoncino sopra una punta dei 4 angoli del quadrato, inizia ad arrotolare fino a chiuderlo e poi ripassa il maccherone avanti e indietro sul pettine per sigillarlo e imprimere le righe del pettine sulla pasta.
Poi sfila il maccherone dal bastoncino e, mano a mano, sistemali, leggermente distanziati, su un vassoio leggermente infarinato. Lascia seccare per un paio di ore o cuoci subito.
2 Commenti
Carolina
Apprezzo il segreto della semola …
Monica
Si tratta di piccoli accorgimenti che ho appreso guardando mia nonna lavorare in cucina. Lei certe cose non le appuntava e nemmeno le diceva. Non perché non volesse condividere, credo piuttosto che non le venisse in mente, era una cosa naturale e spontanea aggiungere quel po’ di semola. xo, Monica