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Garganelli alla Jader con sugo saporito di peperoni

Garganelli alla Jader

I garganelli di Imola sono una pasta tipica della Romagna e, in modo particolare, sembra che la loro origine sia riconducibile alla città di Imola.

Garganelli di Imola: i maccheroni della mia infanzia

Brevi cenni di mitologia romagnola.

E io che sono nata proprio a Imola, la cittadina che rappresenta il trattino di congiunzione tra Emilia e Romagna, sono cresciuta a piadina e garganelli (e tortellini e molte altre cose ancora).

Chi ha avuto occasione di frequentare le trattorie di una volta della Romagna, quelle rustiche a gestione familiare, sa che nei menu compariva sempre un piatto chiamato con un nome proprio di persona. Probabilmente un omaggio al creatore della ricetta.

Tra queste, è successo che alcuni diventassero dei personaggi entrando a fare parte dell’immaginario collettivo di un paese e assumendo, a volte, tratti quasi leggendari.

E per ogni avventore curioso che ha chiesto o chiede lumi sul tizio nominato nel menù, cresce il numero di aneddoti che alimentano la vita, vera o presunta, di questi personaggi.

Chi è Jader?

Nessuno sa con certezza chi sia Jader. Anche se di questi personaggi mitologici della Romagna non conta tanto la vera identità quanto il piatto che hanno lasciato e il racconto delle loro gesta leggendarie. Certo è che il sugo alla Jader era diffuso tanto quanto il nome (non so se sai che in Romagna, i nomi inusuali sono sempre andati forte).

Io ho sempre pensato a lui come all’uomo del riciclo immaginando che Jader, il giorno della fortunata invenzione, apre il frigorifero e vede peperoni e funghi un po’ allo stremo.

A quel punto Jader salva il savabile. Butta in padella un po’ di tutto, aggiunge della pancetta affumicata, condisce la pasta e porta in tavola. Se hanno chiamato il sugo col suo nome, significa che piacque.

Ricette romagnole

Garganelli alla Jader

I garganelli alla Jader.

Questa ricetta è liberamente ispirata a quella che si trovava nel menù d’una trattoria di questo tipo.

La trattoria si trovava appena fuori Imola, lungo la strada Montanara. Quella che da Imola si arrampica verso l’Appenino fino a quando la Romagna abbraccia la Toscana.

Quello della vecchia trattoria Da Miseria di Imola, ad esempio, era un condimento piccante con peperoni, funghi, salsiccia. Al posto di quest’ultima ho usato della pancetta affumicata ma tu, al limite, fai come Jader, usa quello che trovi tra dispensa e frigorifero.

E se è vero che i garganelli sono una pasta all’uovo che si sposa bene con qualunque tipo di condimento, ragù di salsiccia, pancetta, salsa di scalogno, vongole o, ancora, sugo di verdure, ho una vera preferenza per quelli alla Jader.

Per entrare al ristorante, si passava da un bar tabacchi. Poi, attraverso una sorta di stretto passaggio iniziatico, quasi del tutto occupato da un grande camino usato per cuocere la carne alla brace, si entrava nel ristorante.

Le braci del camino erano sempre accese e appena passavi l’odore forte ti restava addosso e nei capelli per tutta la serata. Anzi ti seguiva fino a casa.

Ma nessuno si è mai lamentato. Nell’unica sala dove si poteva mangiare era difficile trovare posto.

Buona cucina, Monica

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Garganelli alla Jader

Consigli:

I garganelli all’uovo in cottura fanno molta riuscita, non esagerare con la quantità.

Se vuoi fare i garganelli, trovi il procedimento nella ricetta per fare i Garganelli di imola.

Ricetta dei Garganelli alla Jader


per 2 persone, porzioni abbondanti
Ingredienti


garganelli di Imola, circa 180 g
mezzo peperone rosso e mezzo peperone giallo
1/2 cipolla gialla piccola o uno scalogno o del porro
circa 100 g funghi champignon
70 g di pancetta affumicata
1 dito di vino rosso per sfumare
sale, burro, olio d’oliva q.b.


Procedimento


Lava e pulisci i peperoni eliminando semi e filamenti. Taglia a pezzettini.

Sbuccia e taglia finemente la cipolla (o lo scalogno o il porro).

Metti poco olio e burro in una padella, versa la cipolla e cuoci su fiamma bassa con poco olio e sale per circa 5 minuti.

Aggiungi i peperoni e cuoci per altri 5 minuti.

Nel frattempo pulisci gli champignon e taglia a fettine, aggiungi nel tegame e mescola.
Poi unisci anche la pancetta, se ti piace spolvera con del peperoncino, mescola, tieni il tegame su fiamma bassa per qualche minuto prima di spegnere.

Il condimento deve cuocere complessivamente per 12-15 minuti circa.

Cuoci i garganelli in acqua salata bollente. Scola al dente, versa nella padella, aggiungi abbondante parmigiano, mescola e porta in tavola.

Condimento saporito

6 Commenti

  • Rossotibet di amanda deni
    Posted 13 Novembre 2020 at 7:37 AM

    Stavo morendo dal ridere per il racconto della festa del cornuto… leggere i tuoi ricordi è come riviverli con te.
    Io non ho ricordi particolari se non quelli legati alle grandi feste. Ho però memoria dei racconti delle mondine nella terra del riso. Buon week end!
    Amanda

    • Post Author
      Monica
      Posted 13 Novembre 2020 at 12:05 PM

      Il racconto della festa dei becchi celebrata per San Martino ha suscitato simpatia. Anno prossimo pubblicherò i biscotti a forma di corna dedicando a quella serata un post. Grazie Amanda!

  • Kristina C.
    Posted 23 Agosto 2020 at 9:17 PM

    Devo dire che ho trovato la tua ricetta utilizzando la ricerca al incontrarlo! ???? mi spiego meglio! Allora io non sono dalle parte della Romagna ma molto più lontana..diciamo molto dal est( Romania). Sono arrivata in Italia da 16 anni e devo dire che amo tutto dalla sua cucina e ho scoperto di avere proprio la passione di cucinare ma più che altro inventare o improvvisare sughi o piatti con quello che ho nel frigo. Beh, stasera mi andavano i funghi e per non farli come al solito mi sono messa a buttare la pancetta affumicata che mi era rimasta, un piccolo peperone verde, un cipolotto, il concentrato di pomodoro e via il sugo è fatto! Super buonissimo ! Come pasta ho usato le orecchiette fresche ???? (avevo queste in frigo). Ero meravigliata di me stessa… mi sono superata davvero pensavo! E cosi ,come le altre volte quando combini un piatto, mi incuriosisce l’idea se questo piatto è stato fatto e come …o magari simile! Ed ecco che trovo la tua ricetta!

    • Post Author
      Monica
      Posted 24 Agosto 2020 at 5:20 PM

      Kristina, il tuo racconto è bellissimo. Grazie per avere scritto. Con poche differenze abbiamo preparato sughi molto simili. Ti aspetto ancora e, magari in futuro, spero che una delle mie ricette possa ispirarti nella tua cucina. Non smettere mai di provare e sperimentare, un abbraccio. Buona cucina, Monica

  • Carolina
    Posted 21 Aprile 2020 at 10:03 AM

    Oltre alla ricetta, amo il racconto…

    • Post Author
      Monica
      Posted 21 Aprile 2020 at 11:26 AM

      Carolina, grazie. Quella di questo post è un mix di ricordi personali e aneddoti sulla Romagna, aneddoti basati su storie vere che così è per davvero la Romagna. Una terra bellissima che va dalle paludi al mare alle distese di alberi da frutta e poi s’arrampica inarrestabile su per l’Appenino. La gente di Romagna ha forgiato il proprio carattere nel regime di povertà che per secoli è stata la sua cifra principale. Laborioso e positivo nonostante tutto (hai presente i bagnini che con il cielo nero all’orizzonte rassicurano i turisti dicendo “tra 10 minuti torna il sole!”?, ecco). E poi, a tratti, spunta quel senso dell’umorismo perfetto e un po’ cinico che in poche parole racchiude tutto, la verità e anche qualcosa di più. Solo in Romagna, che nell’Ottocento faceva ancora parte dello stato della Chiesa, la pasta che le azdore offrivano agli esattori delle tasse (preti o loro agenti) poteva diventare “strozzapreti”. Come a dire “si che le pago le tasse e si che quando vieni a prenderle ti offro da mangiare ma con il sorriso ti auguro anche che ti ci possa strozzare”. Buona cucina, xo

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