Ricetta delle cipolle al forno ripiene q.b.
In che senso q.b.?
L’espressione è l’abbreviazione di “quanto basta” e si usa sia nelle ricette mediche sia in quelle di cucina. In entrambi i casi indica una quantità.
q.b. in cucina.
La quantità indicata dal q.b. rimanda alla nostra personale capacità di saper calcolare “a occhio” se il sale è giusto, il ragù sufficiente per avvolgere la pasta, l’arrosto cotto a puntino.
Il riferimento generico del q.b. lascia mano libera al senso della misura insito in noi e, naturalmente, al gusto personale.
Tutto bene per le persone naturalmente provviste di questa capacità. Sanno misurare il quanto basta “a occhio”, senza bisogno di spiegazioni. Ma c’è anche chi va in crisi di fronte alle espressioni un pizzico o quanto basta.
Tuttavia è davvero importante cercare di comprendere il concetto di quantità che esprime q.b., in cucina come nella vita. Infatti, pur essendo una dose, più che con una grammatura specifica, ha a che fare con il buon senso. Non lasciarti distrarre dalla bilancia, usa la testa. Aggiungi poco alla volta e assaggia fino a quando i gesti non verranno naturali e q.b. non sarà più un mistero per te.
q.b. nella vita.
Quanto basta è una quantità di misura da applicare anche alle cose della vita.
E, come per l’ingrediente di una ricetta, ha a che fare con la capacità di agire secondo buonsenso e discernimento. Sbagliare e provare è l’unico esercizio, dentro e fuori la cucina!
In cucina saper dosare quanto basta può fare la differenza tra un piatto ben riuscito e uno da dimenticare.
Così nella vita, capire quando è bene trattenere una parola o un gesto può migliorare la qualità della nostra vita e renderci persone migliori.
Gli altri apprezzeranno e, se anche così non fosse, farà bene noi sapere di avere messo in campo il buon senso implicito nel quanto basta. Ogni volta che mi trattengo dal dire sempre la mia (caratteristica che riconosco come uno dei miei peggiori difetti), sto bene.
Proprio come quando il piatto che porto in tavola risulta equilibrato nei sapori.
Così come possiamo allenare il q.b. in cucina, lo stesso si può fare per le cose della vita.
Non dobbiamo mai rinunciare a offrire quel che di meglio sappiamo fare: che si tratti di ricette o di comportamenti.
Cipolle al forno ripiene.
In questa ricetta q.b. riferito al ripieno significa che dovrai farcire le cipolle un po’ a occhio.
Ogni cipolla è fatta alla sua maniera e pur indicando quante cipolle ho usato, è probabile che dopo averle cotte una prima volta nel forno per ammorbidirle, tu ottenga una quantità di polpa diversa dalla mia.
Eventualità che discende principalmente da due fattori: dall’acqua contenuta nelle cipolle e da quanta polpa togli da ogni cipolla per usarla come ripieno.
I miei consigli per esercitare il tuo q.b. nella ricetta.
Credo di avere scelto una ricetta facile per iniziare l’allenamento al q.b.
Dopo avere raccolto con un cucchiaio la parte centrale delle cipolle cotte, lascia due-tre degli anelli più esterni, pesa la polpa e adatta a occhio gli ingredienti da aggiungere (pane, capperi, parmigiano) usando la ricetta come riferimento.
Se hai poco ripieno, prima di finirlo, aggiungi altro pane tritato. Al contrario, se risulta troppo, fai delle crocchette da cuocere al forno e servire con le cipolle ripiene.
Se preferisci puoi sostituire i capperi con delle olive (o mettere anche delle olive).
Ma senza esagerare nelle quantità. Il sapore penetrante dei capperi deve esaltare la dolcezza della cipolla rossa, non coprire.
A proposito di cipolle: ho usato una varietà locale e tipica del bolognese, la rossa di Medicina, dolce e carnosa.
Prima di lasciarti alla ricetta, aggiungo solo che le cipolle al forno sono buone calde ma anche a temperatura ambiente. Insomma, è un secondo piatto che puoi servire in ogni stagione e che a me piace accompagnare con un buon contorno. Calcola 3-4 mezze cipolle a testa, poi dipende dalla grandezza!
Se vuoi, usa la ricetta come contorno (solo preparane meno).
Buona cucina, Monica
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Ricetta Cipolle al forno ripiene q.b.
per 4 persone
Ingredienti
7 cipolle rosse
100g di pane da toast, circa
capperi, 15g
parmigiano reggiano grattugiato, 50g
tuorli, 2
olio d’oliva, noce moscata, sale, pepe q.b.
origano essiccato tritato e scorza grattugiata di mezzo limone bio, a piacere
Procedimento
Taglia a metà le cipolle.
Rivesti una teglia con carta forno, disponi le cipolle e, se vuoi, condisci con una aromatica tritata (fresca o essiccata), a piacere. Per questa ricetta ho usato dell’origano ma non è necessario.
Cuoci in forno già caldo, 170 gradi funzione statica, per circa un’ora/un’ora e trenta minuti. Le cipolle devono essere morbide ma non disfatte.
Trita il pane nel mixer con noce moscata e un pizzico di pepe nero. Tieni da parte.
Trita a coltello i capperi, dopo averli dissalati e sciacquati sotto acqua corrente, e tieni da parte.
Lascia raffreddare le cipolle fuori forno, poi con l’aiuto di un cucchiaio, preleva la parte centrale (nel mio caso, da 7 cipolle ho ricavato circa 270g di polpa). Se la parte centrale della polpa è attaccata e tirando rischi di rompere la cipolla che deve are da guscio al ripieno, usa delle forbici da cucina per tagliare il filamento. Dalla parte prelevata elimina l’anima centrale, soprattutto se è verde.
Metti la polpa in una ciotola e riduci a crema con un frullatore a immersione.
Se la polpa frullata fosse ancora tanto troppo acquosa, hai due soluzioni: cuoci in un tegame per una decina di minuti, scola il liquido in eccesso.
Aggiungi tutti gli ingredienti alla polpa di cipolla ridotta a crema: pane tritato, capperi tritati, parmigiano, un filo d’olio d’oliva, i tuorli, e sale q.b., cioè secondo il tuo gusto.
Se il ripieno ti sembra troppo morbido, aggiungi un’altra fetta di pane tritata. se è troppo denso, un goccio di acqua o di latte.
Usando un cucchiaio farcisci le cipolle formando una cupolina e cuoci in forno già caldo, a 180 gradi funzione statica, per circa 15-20 minuti.
Se ti piace, usa un cappero intero come decorazione (da mettere prima di cuocere in forno).
Servi le cipolle calde o temperatura ambiente con un buon contorno.
2 Commenti
Carolina
Oggi ho parlato di te ad un’amica. Le ho consigliato di cercare il tuo blog.
Ricette favolose, ma quello che le accompagna è un racconto meraviglioso!
Questo post ne è un esempio!
Monica
Ti ringrazio di cuore, per le parole che scrivi e per avere parlato di me a una amica: vivo di passaparola! Un abbraccio, buona cucina. Monica