Ricette del cavolo.
E non si tratta di una battuta riferita all’ingrediente principale, per non dire unico, di questa ricetta contorno.
Le ricette del cavolo sono quelle che mi fanno un po’ arrabbiare.
Quelle infarcite di inesattezze tipiche di chi, evidentemente, ha scritto o copiato una ricetta ma non ha realmente cucinato il piatto. Il web è fin troppo pieno di ricette tutte identiche che iniziano pure con le stesse due righe di presentazione.
Mi è capitato di recente un episodio rivelatore a tal proposito.
Soprattutto perché, alla fine, sono restata quasi senza cena.
Mettiti comodo che ti racconto. Ricevo un invito. Si tratta di amici che sono un pezzo di famiglia, quindi niente formalità.
L’exploit dell’avvocato
Siamo tutti in cucina ad assistere all’exploit di un avvocato ai fornelli.
Lui è felice, la padrona di casa entusiasta. Anche se nessuno dei due, di solito, cucina. Dirai, “scusa e tu?” Nemo propheta in patria. Capisco che hanno già la ricetta e che il cuoco vuole fare da solo (Moni, non sai mica tutto tu! E questo è maledettamente vero).
Lo chef per una sera è lanciato nella preparazione della fondue bourguignonne.
Il procedimento non è esattamente quello che seguirei e, visto che non so stare zitta, lo faccio presente ma vengo benevolmente ignorata.
E allora sai che c’è? È inutile salire in cattedra all’ora della ricreazione.
Mi godo la serata. Nel frattempo so che la quantità di formaggio che vedo navigare nel latte non potrà MAI diventare una fonduta. Le quantità sono sbilanciate. E in effetti…
Abbiamo cenato con pane, un’ottima coppa di Parma, brindato con buon vino e goduto un’eccellente compagnia. Che poi stare insieme, per me, è sempre la cosa più importante.
Al dessert non mi sono trattenuta e ho chiesto da dove provenisse la ricetta e non mi sono sorpresa del mezzo disastro. Alcuni siti, che sono grossi motori di ricerca, caricano tanti contenuti per avere una ottima indicizzazione ma non controllano la bontà dei contenuti.
C’è chi pubblica per il piacere di condividere un buon piatto contornato da chiacchiere e riflessioni e chi è interessato a raccogliere pubblicità e monetizzare grazie all’alto numero di visualizzazioni. Sic et simpliciter. Che non è sbagliato farlo diventare un lavoro, sia chiaro, ma soprattutto se guadagni dovresti curarti dei contenuti che pubblichi.
Cavolfiore arrosto
Se trovi una ricetta che dice “cavolfiore intero arrosto al forno pronto in 40 minuti” cambia pagina, canale e blog.
Certo, se prima è stato sbollentato, allora possono bastare 40 minuti in forno.
Ma se il cavolfiore che metti intero nel forno non è un modello lillipuziano, è impossibile. Serve molto più tempo.
Il cavolfiore intero arrosto è un contorno semplice da cucinare. A noi è piaciuto molto: morbido dentro e con la crosticina fuori. E profumato.
Poco prima che termini la cottura in forno, quando inizia già ad essere morbido, apri la carta alluminio e ricopri con la vinaigrette.
Il timo invece aggiungilo subito, prima di cuocere il cavolfiore, darà un buon profumo e un ottimo sapore a questo contorno. Semplice eppure ricco delle benefiche proprietà del cavolfiore.
Monica, buona cucina di stagione
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Consigli
Se non vuoi/puoi cuocere la verdura a vapore, sbollenta in acqua bollente non salata per circa 10 minuti, non di più. E quando scoli, fai attenzione a non romperlo.
Se lo metti a crudo, senza avere sbollentato né cotto a vapore, calcola una cottura di circa 1 ora e 10-15 minuti.
Lo servo intero ma già tagliato in 4 parti.
La vinaigrette puoi prepararla usando il succo di un limone invece del mandarino. Ma puoi usare anche 1 pompelmo rosa (più delicato di quello giallo) o condire con olio e sale.
Puoi sostituire il timo con origano.
Cavolfiore arrosto e vinaigrette al mandarino
Ingredienti
per un paio di persone
1 cavolfiore, circa 1 kg da pulito
succo filtrato di 2 mandarini o di un limone
1 cucchiaino di senape dolce
timo essiccato, q.b.
olio d’oliva e sale fino, q.b.
Procedimento
Elimina le foglie esterne del cavolo e lava sotto acqua corrente.
Cuoci a vapore per almeno 10 minuti o in acqua bollente non salata per 5.
Spolvera il cavolfiore intero con il timo essiccato e avvolgi nella carta alluminio.
Cuoci in forno già caldo (200 gradi) per circa 1 ora circa.
Poi dipende da come lo preferisci tu, ben cotto oppure croccante?
Fai la prova con uno stecchino per valutare il grado di morbidezza del cuore del cavolfiore. E comunque controlla sempre la cottura con uno stecchino di legno dopo avere aperto la carta alluminio.
Prepara la vinaigrette mescolando olio, un pizzico di sale, succo e senape con una frusta. Tieni da parte (ricorda di mescolare prima di usarla).
Quando manca poco al raggiungimento della cottura desiderata, apri la carta alluminio, irrora il cavolfiore con la vanaigrette e termina la cottura lasciando il cavolfiore scoperto e accendi la funzione grill se vuoi molta crosticina.
Servi ben caldo.